Valgono le raccomandazioni riportate nelle norme tecniche di cui riportiamo la tabella a seguire dalla norma UNI 10966
Tipi di rivestimenti resinosi
+ Trattamento significativo
0 Trattamento non significativo
– Trattamento sconsigliato
Trattamenti preparazione | Impregnazione | Rivestimento con pellicola | Rivestimento con pellicola a spessore | Rivestimento autolivellante | Rivestimento di malta |
1. Carteggiatura | + | + | 0 | 0 | 0 |
2. Decapaggio | + | + | + | + | + |
3. Idrolavaggio | + | + | + | + | + |
4. Molatura (o levigatura) |
+ | + | 0 | 0 | 0 |
5. Pallinatura | – | – | + | + | + |
6. Sabbiatura (a secco o umido) |
– | – | + | + | + |
7. Fresatura | – | – | – | + | + |
8. Bocciardatura | – | – | – | + | + |
9. Picchettatura | 0 | 0 | + | + | + |
Carteggiatura
Azione abrasiva della superficie con cartavetro applicata sul disco rotante di una monospazzola. Preparazione di superfici compatte nuove a base cementizia sulle quali si applicheranno rivestimenti a basso spessore quali l’impregnazione o il rivestimento a film.
Pallinatura
Azione meccanica di inerti metallici proiettati ad alta velocità sulla superficie da trattare. Asporta spessori limitati (max 2mm) ed ha la prerogativa di evidenziare/eliminare parti incoerenti anche de-laminate. Una superficie trattata (e completamente depolverizzata) è idonea per i cicli ad alto spessore.
Fresatura
Azione meccanica che asporta spessori importanti (anche centimetri). Si tratta di un tamburo rotante su cui sono stati applicati utensili in metallo duro tra loro ravvicinati. Questa attrezzatura viene impiegata per il rifacimento di superfici degradate o per rimuovere superfici trattate o rivestite con materiali viscosi. Non può essere utilizzata per rivestimenti a basso spessore.
Uno dei compiti dell’applicatore è di monitorare continuamente il supporto durante l’applicazione. In questo paragrafo vogliamo informare quali siano le situazioni da monitorare per evitare/ridurre gli insuccessi tecnici.
La temperatura del supporto
Deve essere mantenuta entro i limiti che dipendono dai formulati impiegati, poiché influisce sull’aderenza del formulato al supporto, e sull’indurimento del formulato stesso.
La maggior parte dei formulati si può applicare tra 10 e 30°C. Comunque attenzione alle alte temperature che favorendo (accelerando) la polimerizzazione possono rendere l’applicazione poco agevole.
Le condizioni dell’ambiente
Durante l’applicazione l’ambiente deve essere in condizioni di temperatura e di umidità in equilibrio, favorevoli per l’adesione e la reattività dei relativi formulati.
Il punto di rugiada
La sensibilità dell’applicatore esperto eviterà l’applicazione della resina su un supporto alla vista asciutto, ma su cui si deposita un velo di condensa. Sui vetri delle nostre cucine la condensa è facilmente individuabile, mentre su un supporto di calcestruzzo, magari anche irruvidito, non sarà individuabile
se non con strumenti idonei allo scopo, in vendita ovunque. La condensa che si deposita sulla superficie del pavimento si manifesta quando esiste una “certa differenza” tra la temperatura del pavimento e la temperatura dell’ambiente. Questa “differenza” dipende dal grado di umidità presente nell’ambiente. Ad esempio con una temperatura dell’ambiente di 16°C ed una umidità relativa del 70%, la condensa si avrà allorché la temperatura del pavimento si trovi attorno ai 10°C o inferiore. In questo caso bisogna ventilare l’ambiente per ridurne il grado di umidità.
La qualità funzionale tratta quelle deformazioni, vizi o difetti che potrebbero ridurre la funzionalità delle aree rivestite. Deformazioni, vizi o difetti che si potrebbero evitare già in fase progettuale e durante la costruzione. Sarà dunque importante che il progettista, ponga dei limiti e delle tolleranze
precise già in fase contrattuale.
Prescrivere esclusivamente il ciclo applicativo ed il nome commerciale della resina è un concetto primitivo che nessun progettista dovrebbe adottare. La funzionalità della pavimentazione è fonte di profitti o perdite per l’utilizzatore ed il progettista ne deve essere pienamente consapevole. Al fine di contribuire alla determinazione delle non conformità, si espongono le definizioni che devono essere considerate nel giudicare un rivestimento e questo per mitigare la litigiosità:
Degrado: L’effetto peggiorativo prodotto da agenti esterni sui vizi e sulle patologie presenti nel sistema pavimento.
Difetto: Qualsiasi non conformità ai requisiti richiesti nelle prescrizioni di capitolato. Il difetto è maggiore quando rischia di provocare mancate prestazioni o riduce notevolmente la possibilità d’impiego del sistema pavimento. Il difetto è minore allorché non riduce la possibilità d’impiego del pavimento.
Patologia: Termine scientifico in prestito dalla medicina per indicare le situazioni spontanee tipiche delle piastre in calcestruzzo.
Vizio: Difetto o imperfezione nei materiali, nella progettazione o nella posa, che riduce le prestazioni qualitative del pavimento. Nei pavimenti per l’industria il vizio estetico non deve essere considerato.
I rivestimenti in resina normalmente ricoprono ampie superfici e non di rado sussistono dubbi da parte del committente su alcuni parametri estetici mai definiti contrattualmente. Parametri estetici che vengono riportati come regole di qualità estetica in queste Linee Guida, al solo scopo di chiarire ciò che può essere, per alcuni, causa di insoddisfazione, poiché i formulati resinosi vengono applicati manualmente e come tutti i manufatti possono presentare “inestetismi” a conferma di un lavoro manuale realizzato su scala industriale.
Gli inestetismi devono essere valutati con un pizzico di buon senso e con il giusto equilibrio.
L’aspetto del rivestimento resinoso deve presentarsi omogeneo nella tinta richiesta, senza distacchi e bolle riconducibili a non conformità del formulato, tuttavia non possono considerarsi non conformità quelle piccole imperfezioni dovute alla stesura manuale (rullo) e alle rifiniture a pennello contro i muri.
Leggeri scostamenti di colore (tonalità) dall’eventuale colore standard (Ral) eventualmente pattuito contrattualmente non deve essere considerato come non conformità data la particolare natura dei formulati utilizzati.
(Fonte ENCOPER
Ente Nazionale Costruttori Pavimenti e Rivestimenti
Linee Guida – Progettazione dei pavimenti in resina)